MODERN JOB

21 Nov

Il ragazzo tamburella nervosamente con le dita sulla gamba di ferro della sedia. Nervoso per il colloquio,l’ennesimo. Alle spalle ne ha molti,qualche lavoretto,un futuro incerto.Poi,ringraziando Dio,questa grande opportunità. Un’azienda seria,ben avviata,conosciuta e ben voluta da tutti in città lo ha chiamato per un colloquio. Spera di passarlo, anche perché quel azienda è l’unica che può dargli un lavoro fisso,o almeno ben pagato

“Prego,si accomodi” Dice una ragazza ben vestita e con l’aria da secchiona multilaureata

Lui entra,un po’ intimidito,ma cercando di darsi il tono da maschio che non deve chiedere mai.

“Come sa , la nostra azienda è leader nel settore del mercato a livello non solo regionale,ma anche nazionale e stiamo valutando di espanderci anche all’estero. Peraltro alcuni tentativi fruttuosi sono già stati fatti,in Sud America ad esempio. Bene. Noi cerchiamo dei giovani come lei;moderni,dinamici,pronti a dar una mano alla crescita della nostra azienda e delle nostre attività. Visto che il settore di cui ci occupiamo è in crescita , non le mancheranno anche le occasioni per farsi una sua carriera,una sua posizione. Per adesso,però,siamo intenzionati ad assumerla attraverso un contratto a progetto, perché in questo determinato periodo ci serve questo tipo di prestazione,poi vedremo.Grazie,le faremo sapere.”

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La chiamata arriva dopo poco tempo,un secondo colloquio .Questa volta con un uomo:abbronzato,ben vestito e dai modi decisi.

Il ragazzo torna a casa contento:ha un lavoro.Bè,precario,ma molto ben pagato.

Quando arriva a casa lo dice immediatamente alla madre, il padre schiacciato da mille disperazioni quotidiane da oltre 60 anni è come sempre al bar,la donna è felice che suo figlio lavori per l’azienda migliore del suo paese

“Fatti notare,fatti ben volere mi raccomando,che se ti assumono poi son soldi”.Il che significa non vivere con la paura dello sfratto imminente e di un futuro nerissimo.

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Finalmente il giorno del lavoro è arrivato,il ragazzo si presenta puntuale e con il suo vestito migliore. Che poi ..migliore….Un vecchio abito del padre,rammendato alla meno peggio dalla madre.

Scende dalla macchina e si appoggia alla portiera di sinistra,deve aspettare il suo collega che dovrà assecondare per circa un mesetto nella zona.

Il collega arriva e con somma sorpresa il giovane si vede davanti a sé l’uomo che gli ha fatto l’ultimo colloquio.

“Ciao,andiamo ..che è meglio arrivare un po’ in anticipo”

L’uomo sale in macchina e poi partono per la città

“Mi piace conoscere personalmente la gente che assumiamo e che poi lavorerà con noi. Importante per creare un buon team, non credi?Nel nostro lavoro è importante sapere con chi si ha a che fare. Molto importante. Devo dire che mi hai fatto una buona impressione. Sei un tipo tranquillo e silenzioso,per cui una persona riflessiva e nei nostri affari è importante avere i riflessi pronti.Come ti chiami?”

“Giuseppe”

“Ok,mo ti chiamerai Joe,ti piace?Senti come suona meglio. Piace. Fai una bella figura,quando andrai a rappresentarci nei negozi,a portare la nostra merce..Vedrai,appena ti presenti e ti farai chiamare con sto nome…Un successone,farai un successone. Dove abiti?”

“Nel blocco d,signore”

“Quartiere di merda. Pieno di straccioni,poveracci. Uno solo dei miei orologi vale una vita intera di lavoro fatta da quei pezzenti. Bisogna goderla la vita,non è difficile.Basta il dono di saper fare affari. Noi ci siamo creati dal nulla con anni di duro lavoro, lo sai ?

“Si”

“Certo l’inizio è stato difficile. Tieni conto poi che c’era un’altra azienda molto ben avviata e leader del settore che ci dava filo da torcere. Abbiamo avuto parecchie perdite,effetti collaterali di tutti quelli che si buttano sul mercato.Capita,no?Bè alla fine abbiamo sconfitto quei cornuti e ora ,guardaci:bei vestiti,macchine,case, e soldi…tanti,tanti,tanti soldi”

Il ragazzo sente per un attimo di avercela fatta. Già gli ha detto che prossimamente andrà lui a parlare con i negozianti,e lui che temeva avrebbe solo fatto l’autista.

“Bè,fermati che siamo arrivati. Tu fermati qui,ok?Non ci metterò molto.”

L’uomo si sistema con gesto teatrale la cravatta e gli occhiali da sole,poi si avvia verso il negozio.

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“Fatto,non ci ho messo molto vero?”

“No”

“Mi piace vendere,mi piace parlare con la gente. Vedi,abbiamo incassato duemila e quattrocento euro. Questo è il primo,figurati ora di sera ..Mai visto tanti soldi tutti insieme è?”

“No,mai”

Il giorno prosegue in un lento giro della città .L’uomo ci mette sempre poco, sembra che tutti siano contenti di fare affari con lui. Il ragazzo si chiede se sarà mai così bravo come il suo collega.

Di ritorno a casa ,l’uomo gli consegna i soldi della giornata: 970 euro.Il ragazzo è felicissimo.

“So che avevi la preoccupazione dello sfratto. Non ci pensare, è tutto a posto.”

L’uomo si allontana salutandolo placidamente con la mano.

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Arrivato a casa ,il ragazzo, trova suo padre di ottimo umore. Dopo anni e anni di snervante e umiliante attesa finalmente è arrivata la pensione di invalidità,causa un vecchio incidente al cantiere,e anche molto alta.

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Piano piano il lavoro nuovo lo assorbe completamente.Il suo collega si dimostra un ottimo maestro:gli insegna i trucchi del mestiere,come fare presa sulla gente e sui clienti. All’inizio il giovane ci rimaneva un po’ male,perché non sempre i metodi erano ortodossi e spesso si mentiva spudoratamente ai clienti,ma dopotutto questo serviva per render più ricca l’azienda. Più soldi arrivano in cassa,più nuovi clienti porta e più lui fa carriera e prende soldi

Così i primi turbamenti,lasciano spazio a una educazione liberista dedita ad arricchirsi.Dopotutto nessuno lo proibisce e cosa c’è di meglio che lasciarsi la miseria del vecchio quartiere alle spalle.

Gli piace quell’ambiente che vedeva solo di sfuggita e che ora vive in pieno.Gente bella,ricca, con lavori interessanti e case favolose. Poi i viaggi,le donne,tutto diverso rispetto a prima

Il suo carattere cambia progressivamente al suo avanzare di carriera. Nel quartiere è ben visto,rispettato,lui si da arie da re e padreterno. I bulli son diventati docili agnellini di fronte al suo potere e al suo ruolo di prestigio all’interno dell’azienda,molti timidamente gli dicono se può mettere una buona parola per loro o per qualche parente.Lui annuisce e dice :ci penserò

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Fuori dal mercato. 50 anni e ormai troppo vecchio per esser assunto da qualche ditta o azienda.La sua ha fallito. In anni e anni non è riuscita a portare a termine il suo scopo così l’hanno chiusa.Non che qualcuno in quella città si sia strappato le vesti per dargli una mano, a lui e ai suoi colleghi. Anzi. Così da un po’di tempo passa le giornate al bar:deriso dagli avventori,quasi tutti lavoratori della azienda che tanto fa per il suo paese. Lui che in vita sua è sempre stato un uomo meticoloso,onesto,dignitoso, si vede schernire da tipetti perennemente abbronzati,vestiti elegantemente ,ma anche marci e squallidi come pochi. Fa finta di non sentire,beve, e se ne va a a casa.

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La riunione a casa del direttore è decisamente piacevole. Il capo snocciola uno dopo l’altro gli incassi e successi della ditta,complimentandosi con i nuovi arrivati ,fautori di un modo moderno e dinamico :innovativo,di fare affari. Joe capisce che cosa intende il direttore. Sta parlando di lui. Lo sguardo innervosito del collega però lo mette subito di cattivo umore.

Più tardi al bar, dove si ritrovano spesso a bere e a sfottere un tizio sui 50 anni dall’aria del perdente e sfigato cronico, il suo vecchio collega si inalbera accusandolo di darsi arie e che senza di lui non avrebbe mai fatto tutta quella strada. Joe dice:” Ti ricordi,agli inizi, mi dicevi che anche tu eri come me. Hai avuto qualcuno che ti ha insegnato il lavoro.Poi,però il mercato avanza e cambia tutto. Quindi un giorno ,nonostante fosse stato un fedele e devoto lavoratore,l’azienda ha dovuto liberarsi di lui e di quelli come lui.Mi hai detto che te ne sei occupato tu. Nonostante fosse un tuo maestro,un tuo amico,ma che gli affari son affari. Bè ora tocca a te.”

L’uomo si alza per colpirlo,ma gli altri colleghi lo colpiscono e lo rimettono a sedere.

Joe si alza e platealmente butta dei soldi sul tavolo

“Pago,io. Che la tua ultima cena sia di buon gusto”Dice e poi se ne va.

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Una povera casa. Poche cose,il gusto essenziale di chi non ha molto.Il 50nne non trova un attimo di tranquillità. Si sente perso e solo. Non sente più i suoi ex colleghi ancora amareggiati per la chiusura della loro azienda e per la pesante sconfitta riportata. Televisioni locali e giornali pronti a demolirli perché sorpassati inutili al mercato e costosi per la popolazione.Non come l’altra azienda sempre efficiente e che tanto benessere porta al paese. L’uomo si lascia cadere sulla poltrona e osserva con malinconia la foto di sua moglie. Scappata lontana dalla lenta discesa agli inferi del marito. Lui non la condanna,in fondo in quella città,in quella nazione,in quel mondo egli è un peso morto.

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Spaccando con un calcio la porta di casa del collega,Joe entra nell’appartamento

L’uomo è seduto dietro al tavolo sniffando cocaina.

“Ti ho portato la liquidazione,bye bye”

“Nooooo!!!”Urla come una donnetta l’uomo

I colpi di lupara lo stendono in una pozza di sangue e merda( intervento pulp..molto pulp..pure troppo)

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Ormai Joe è sempre più un uomo importante. Si ricorda di quando era un giovane precario senza soldi e con grossi problemi per il futuro. Mo sta benissimo,ha molti soldi,un bel lavoro che lo soddisfa. Si sente fortunato.

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Il direttore gli fa un’offerta di lavoro assai conveniente. Andare all’estero e dirigere alcuni affari direttamente lì per l’azienda. Joe è felicissimo:non si è mai mosso dal suo paese e ora addirittura all’estero lo mandano. Chiede se può partire con i genitori,che non hanno mai visto nulla di buono nella loro vita. Il direttore gli dice di si

Tornato a casa da la notizia ai suoi genitori che scoppiano in lacrime di felicità.La vita sta cambiando in meglio per loro. Il riscatto che i loro genitori e prima ancora i genitori dei loro genitori, trova finalmente sbocco.

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Sconfitto,avvilito,senza desideri. Una vita sacrificata al bene comune,all’onestà,alla protezione della cittadinanza. Niente. Guarda le sue medaglie,tutte cazzate,prese in giro. Quando doveva torchiare qualche sovversivo tutti a dirgli bravo,quando doveva pestare qualche straniero , tutti a dirgli giusto.

Poi quando tocca ai signori della città,una pedata in culo e via. Non vale la pena vivere.

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“Giuseppe ,allora sbrigati tra poco partiamo”Dice il padre ebbro di gioia. Questo viaggio,questa vita nuova lo riempie di felicità

“Si ,tra poco sono pronto. Vado un attimo al bar,saluto gli amici e poi partiamo

Al bar trova i suoi tre fidatissimi amici. Si siedono,ridono,scherzano. Poi entra la loro vittima preferita,quel vecchi sfigato che loro amano sbeffeggiare

“Miii… è arrivata la polizia,che paura..che timore…e chissà cosa ci fa adesso.”sfotte Joe ridendo forte.

L’uomo si gira di scatto e spara quattro colpi a bruciapelo. Le teste degli amici di Joe esplodono Mentre lui piagnucolando e disperandosi striscia sul pavimento,lasciando una bava di sangue .

“No..non voglio morire..non adesso.. non ora…mamma…”

L’uomo gli si avvicina e puntandogli la pistola dice:Mi fate schifo.Voi e la vostra azienda. Ti avviso che siete in bancarotta e che tu sei fallito”Poi gli spara alla testa,uccidendolo.

Poi esce dal locale, va in giro per la sua città malata e infetta come la sua nazione e il mondo.Infine mentre guarda il mare, si punta la pistola alla tempia. Vale la pena continuare si chiede,mentre rimane indeciso sul che fare.

2 Risposte to “MODERN JOB”

  1. Ho un dolcetto, entra. dicembre 12, 2011 a 7:23 PM #

    Giusto una punta di disillusione e cinismo, vedo 😉 Influenzato da letture noir, si?

    • viga1976 dicembre 12, 2011 a 9:49 PM #

      si,effettivamente!
      Mi piace il genere e purtroppo per la scrittura,mi piace scrivere.^_^

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